In questo podcast Cinzia Boniatti si racconta, intervistata da Luciana Biondi di RAI Isoradio per la serie "Le Illuminate".
Sociologa esperta in ricerca e gestione per l'innovazione sociale, in business sostenibile e in processi organizzativi a sostegno dei decisori pubblici e privati. Facilitatore nella creazione e accompagnamento di comunità lavorative ed abitative. La trentennale esperienza è stata acquisita nel settore privato come marketing manager responsabile dello sviluppo commerciale in ambito internazionale e, nel settore pubblico, come funzionario esperto in politiche sociali, processi di pianificazione strategica, di integrazione di ICT e in formazione delle risorse umane. Studio, visito e sviluppo contatti con progetti ad "alto livello di benessere organizzativo e abitativo" in Europa e nel mondo.
For my international contacts: "I'm a senior sociologist on research and practice of social innovation, sustainable business and organizational processes in support of private and public decision makers. Community developer and facilitator. The thirty-year experience has been gained in the private sector as marketing manager on a worldwide scale and, in the public sector, as professional in processes of social innovation, strategic planning, ICT integration, and human resources training. Studying, visiting and developing relationships with the most significant projects, worldwide, is part of my deep interest.
BIOGRAFIA:
Sono nata a Trento da genitori trentini, Benita e Renzo, un pò speciali. Entrambi grandi sportivi hanno sostenuto me ed i miei fratelli, Cristina e Claudio, nella pratica di diversi sport con discreto successo. Ho un figlio, Andrea e un nipote Stefano e molti amici, alcuni in giro per il mondo. Cercherò, qui di seguito, di raccontare la mia vita seguendo un ordine cronologico degli eventi più significativi.
Tralascio l'infanzia comunque bella e densa di ricordi. Nel 1977, a diciassette anni, sono a Londra ad imparare l'inglese per cantare, accompagnandomi alla chitarra, i brani dei miei artisti stranieri preferiti. La musica è sempre stata una mia grande passione, tuttora la coltivo come hobbie. Tornata a Trento mi iscrivo all'Università: dapprima a lingue e letterature straniere e poi al corso di laurea in sociologia che concludo, nel 1988, con una tesi ad indirizzo economico (110 e lode). Contemporaneamente inizio a lavorare per un azienda trentina leader mondiale nel settore degli strumenti musicali (Music Center S.p.a.). Il lavoro di marketing manager, appassionante e dinamico, mi porta a sviluppare e gestire rapporti internazionali con importanti aziende nel settore musicale. Tuttavia, sarà il parallelo studio sociologico delle organizzazioni a fornirmi interessanti chiavi di lettura sul loro funzionamento nei diversi contesti culturali e giuridici. Questo diventerà il "fil rouge" del mio apprendimento continuo nell'area dell'organizzazione e della comunicazione.
Nel 1990 divento mamma e mi trovo subito ad affrontare il rilevante tema della conciliazione vita-lavoro. La professione di marketing manager comporta spesso viaggi all'estero e sperimento così la lontananza da mio figlio che diventa insostenibile. Decido quindi, drasticamente, di intraprendere un'altra carriera professionale nel settore pubblico locale per poter vivere accanto a mio figlio. Da sociologa, apro un inciso su questo tema rilevante che riguarda prevalentemente le donne della mia generazione. Infatti, questo genere di scelte (a discapito della carriera), hanno importanti ricadute economiche che si pagano soprattutto al momento della pensione, quando, ci si rende conto di quanto possono incidere sulla serenità economica. Andrea comunque cresce bene e, dopo essersi laureato in fisica ed aver conseguito un master in ingegneria finanziaria al Politecnico di Losanna, oggi lavora all'estero, per un grande gruppo internazionale.
Tornando alla mia biografia, nel 1993, ho iniziato a lavorare per la Provincia Autonoma di Trento (PAT). In qualità di funzionario esperto ho collaborato nello staff di varie dirigenze generali in diversi settori: industria, artigianato, commercio, programmazione, osservatorio sui patti territoriali, salute e solidarietà sociale. Un'esperienza intensa che mi ha permesso di approfondire la complessità della pubblica amministrazione nei suoi aspetti amministrativi, organizzativi e gestionali.
Nel 1997 un altro evento particolare segna la mia vita. Sono vittima di un incidente automobilistico in cui rischio di morire. Sopravvivo, ma la ripresa sarà particolarmente lunga e difficile: immersa nel profondo della sofferenza fisica e psicologica. Da questo evento traumatico ho imparato molto. Ho studiato molto ed ho iniziato a sviluppare competenze per la gestione del benessere psico-fisico e ad avere un approccio metodologico allo studio e all’apprendimento esperienziale di tecniche di resilienza mentale e fisica.
Sono sempre stata curiosa e motivata ad apprendere, conoscere, cambiare e così decido di intraprendere, parallelamente alla carriera lavorativa, un percorso di apprendimento permanente (lifelong learning) costellato dalla frequentazione di corsi di aggiornamento attinenti le aree:
- del management (le politiche comunitarie, la progettazione e la gestione di programmi comunitari, la comunicazione pubblica e istituzionale);
- dell’organizzazione (i sistemi organizzativi nelle strutture di erogazione dei servizi pubblici);
- del marketing (pubblic speaking, la pianificazione di marketing e di marketing territoriale, tecniche di benchmarking, l’innovazione e lo sviluppo territoriale);
- delle competenze giuridiche ed economiche;
- dell’innovazione nelle ICT (Web 2.0 per la PA; il sistema informativo per il governo delle politiche sociali; l’integrazione semantica dei dati) e sociale (modelli di sviluppo sostenibile);
- del comportamento organizzativo: diversity-management, la gestione del conflitto, il team-working e team-building, il problem-solving non convenzionale;
- della psicologia positiva e di comunità (attivazione di "comunità di pratiche" e di "comunità intenzionali ed abitative")
- dell'agire in contesti multi-professionali e multi-culturali.
In questo ultimo decennio mi sono resa conto che per capire i repentini cambiamenti che stanno avvenendo nella nostra società bisogna rimettersi a studiare. Decido così di tornare all'Università e frequentare alcuni master post-universitari:
- in diritto e management delle pubbliche amministrazioni (2013);
- in innovazione sociale e sviluppo di business sostenibile (2015).
L' apertura allo studio e all'aggiornamento mi permettono, nel 2014, di ottenere un incarico per un prestigioso ente di ricerca (INFN) dove mi sono occupata, dapprima, dell'avvio di una start-up (Centro TIFPA) e, successivamente, di attività attinenti l'area della formazione e progetti di ricerca e benchmarking. Attualmente, l'ente è impegnato nello sviluppo di un innovativo percorso formativo per il benessere organizzativo, in cui sono coinvolta. Infatti, la salute nelle organizzazioni, insieme alla conciliazione vita-lavoro dei propri dipendenti, è un grande tema emergente in questa fase storica di grandi cambiamenti sociali. Molte organizzazioni, sia pubbliche che private, stanno attraversando trasformazioni profonde. Un periodo in cui, lavoratori dipendenti, managers e collaboratori, possono essere esposti a situazioni che ingenerano malessere lavorativo e "burnout" (confermato da indagini scientifiche attivate dalla normativa in vigore) in grado di portare molti lavoratori a soffrire di malattie fortemente invalidanti.
Parallelamente, inizio a pensare a quello che potrà essere un modo di vivere dopo il lavoro. Siamo abituati a trascorrere almeno 40 anni immersi nell'ambito lavorativo e quando si esce dal mondo del lavoro per molti il cambiamento di vita "spiazzante". La terza età è infatti l'unica fase della nostra vita a non essere organizzata né dallo studio né dal lavoro. Molti cadono in una più o meno velata forma di depressione. C'è bisogno di concepire nuovi stili di vita e di organizzazione sociale. Sono quindi diventata membro della FIC, che raccoglie e mappa le numerose "comunità intenzionali" sviluppate in tutto il mondo.
Come creare comunità intenzionali per vivere/lavorare in modo collaborativo? Solo chi lo ha fatto lo può insegnare. Per questo, dal 2017 partecipo ad un percorso formativo innovativo ed internazionale sul benessere organizzativo ed abitativo che comporta l'apprendimento di tecniche di facilitazione fondamentali. Grazie al Programma Europeo per l’apprendimento collettivo al vivere sostenibile si sta formando il primo team italiano di facilitatori CLIPS <http://clips.gen-europe.org> in grado di avviare, formare e sostenere delle intenzional community ovvero, gruppi di persone che scelgono, per affinità elettive, di andare ad abitare e vivere in modo sostenibile e solidale.
Oltre al lavoro, da cittadina attiva, ho cresciuto il mio impegno civico per la gestione dei beni comuni e la conoscenza degli strumenti della democrazia diretta e partecipativa. Ho promosso incontri, convegni e campagne di sensibilizzazione verso la pubblica amministrazione per il rinnovamento nelle politiche abitative e nel welfare territoriale e aziendale, con particolare riferimento all’introduzione di elementi di innovazione sociale nell’abitare collaborativo (co-housing, co-living, eco-villaggi e social-housing) verso una società ad alta intensità di economia solidale e civile.
Contribuisco con ricerche, articoli, traduzioni, pubblicazioni di esempi pratici, organizzazione di eventi e conferenze (specialmente in Trentino dove vivo) alla divulgazione di questi nuovi stili per vivere, lavorare ed abitare in modo armonioso e più sereno.
Nel 2018 ho anche avuto l'opportunità di fare una rilevante esperienza politica. Il M5S, aprendosi alla società civile, mi ha proposto di candidare al Senato per le elezioni politiche del 4 marzo e, successivamente, a quelle provinciali del 21 ottobre. Grazie a questa esperienza ho potuto portare all'attenzione dell'agenda politica (programma nazionale e provinciale) elementi di welfare innovativo come: rigenerare edifici con forme abitative innovative di Cohousing e gli Ecovillaggi. Anche se non eletta, il mio impegno politico prosegue nel portare all'approvazione norme di "riconoscimento e disciplina delle comunità intenzionali" e divulgare l'uso della petizione a livello comunale (strumento di democrazia diretta reso obbligatorio per tutte le amministrazioni dal 2000 grazie al T.U.E.L., compreso l'obbligo di risposta entro tempi certi).
Nel tempo libero pratico attività di mantenimento del benessere psico-fisico come: Yoga, Tai-Chi, Qi-Gong, climbing (oltre a diversi sport tradizionali e discipline alpine e acquatiche) e coltivo lo studio della musica e la passione per il cinema e la lettura.
Zygmunt Bauman e Cinzia Boniatti
*Chiedo il rispetto nel trattamento dei miei dati personali ai sensi del D.L. 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali”