Esistono modi migliori di vivere, abitare e lavorare nelle organizzazioni di quelli che stiamo sperimentando quotidianamente oggi sulla nostra pelle!
La ricerca del benessere a 360° per me inizia da un evento traumatico.
Nel 1997 sono vittima di un incidente automobilistico in cui rischio la vita. Sopravvivo ma la ripresa sarà lunga e difficile, immersa nel profondo della sofferenza fisica e psicologica. Da questo evento il mio interesse per il benessere psico-fisico si amplia a tutti i settori dell’esistenza e diventa una fonte di stimolo allo studio ed all’apprendimento di tecniche di resilienza mentale e fisica.
Nei lunghi mesi di convalescenza, privata del benessere a cui ero stata abituata, inizio a leggere, studiare ed amplificare l'acquisizione di consapevolezza (in inglese: mindfulness) dei privilegi che abbiamo semplicemente perché viviamo in questa società e in questo momento storico, in cui molti di noi (anche se non tutti) possono:
- dedicare circa un terzo della propria giornata (fino ad 8 ore) al riposo dalla fatica quotidiana;
- trascorrere circa un terzo della propria giornata (circa 8 ore) in un ambiente lavorativo (più o meno stimolante o tossico);
- dedicare il restante terzo della giornata (8 ore) al tempo libero per coltivare: relazioni, amori, interessi, hobbies, mantenersi in salute e in forma psico-fisica (praticando corretti stili di vita) ecc.
Nonostante questi elementi pongano la qualità della nostra vita ai livelli più alti nella storia dell’umanità, sono sempre più le persone che lamentano di trascorrere troppo tempo "in situazioni che generano malessere". I ritmi frenetici imposti da questa società post-industriale, che non ha ancora trovato nuovi equilibri, ci toglie la qualità e "il tempo di vivere". Perché'?
Le motivazioni dei nostri malesseri possono essere molteplici: il disagio causato dal sprecato in adempimenti burocratici sempre più farraginosi ed incomprensibili, alle energie assorbite dalla complessità tecnologica e la frustrazione accumulata dalle tante manutenzioni degli oggetti che possediamo (auto, computers, casa, ecc.). Altri accusano stanchezza e sfinimento per le le troppe attività connesse ai molti ruoli nel lavoro e nella famiglia compreso l’accudimento di persone anziane. Allo stress quotidiano spesso si aggiungono gli imprevisti (sempre più frequenti), il disagio legato ai conflitti relazionali (causa di vere sofferenze) e il senso di impotenza davanti ad un apparato giuridico (tribunali di vario genere e grado) che non garantisce giustizia. Molto disagio è infine provocato dall'isolamento, dalle disuguaglianze sociali anche di origine economica, dalla massa di informazioni negative riportate dai media che, in un mondo globalizzato, ci mostrano continuamente crisi umanitarie in corso ovunque e legate anche ai cambiamenti climatici e culturali, ecc. e, non ultimo, le diversità culturali che impediscono un accesso equilibrato ed equo alle informazioni, alla conoscenza e ai diritti umani.
Tutto ciò genera "distress e burnout" che diminuiscono, di fatto, la resistenza del nostro sistema immunitario che ci mantiene in salute e altera la percezione di positività che da senso alla nostra vita. Credo che siano evidenti, innegabili e motivate le ragione per cui ci sentiamo sempre più insoddisfatti, inadeguati,arrabbiati. aggressivi ed incapaci di raggiungere e mantenere un equilibrio sereno. Molti si ammalano e la medicina tradizionale non riesce ad affrontare e risolvere tutta questa complessità.
Condivido le riflessioni del famoso sociologo Domenico De Masi (foto in basso): "in quest'epoca di disorientamento, abbiamo due certezze inconfutabili. La prima è che il mondo in cui oggi viviamo non è il migliore dei mondi possibili, ma è di sicuro il migliore dei mondi esistiti fino ad oggi. La seconda è che l'opera creatrice dell'uomo è solo all'inizio del suo cammino e, per la prima volta nella storia dell'umanità, sta a noi proseguirla o interromperla per sempre".
Abbiamo margini di miglioramento nella qualità e nella prospettiva di vita? Questo è il mio campo di interesse, studio e lavoro. Provo così a dare un contributo, a vario titolo, al raggiungimento di un benessere "diffuso" nella società in cui viviamo.
Informazioni e curriculum nelle sezioni del sito:
Frutto di impegno nella divulgazione, ecco alcuni video che abbiamo tradotto in italiano per mostrare alcune pratiche di consapevolezza, resilienza e innovazione sociale che migliorano la qualità della vita, e che potete trovare, con sottotitoli in italiano, nella sezione Video.
Cinzia Boniatti con Domenico De Masi